Fnomceo a Vigilanza Rai, tutelare medici da spot risarcimento danni
Fnomceo a Vigilanza Rai, tutelare medici da spot risarcimento danni

Anelli, per impedire che venga reiterata la diffusione di un messaggio pubblicitario falso 

"Tutelare la professione medica e odontoiatrica per impedire che venga reiterata la diffusione di un messaggio pubblicitario falso, fuorviante e rischioso per la tutela dei cittadini e della loro salute". E' la richiesta che Filippo Anelli, presidente Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), rivolge al senatore Alberto Barachini, presidente della Commissione di Vigilanza Rai in una lettera inviata oggi. Non si ferma l’offensiva della Fnomceo "contro gli spot di 'Obiettivo Risarcimento', trasmessi in prima serata sulle reti televisive della Rai, che invitano i pazienti non soddisfatti dei risultati delle cure a rivolgersi alla società in questione per valutare un’azione di rivalsa contro il Servizio Sanitario nazionale", sottolinea la Federazione che ha lanciato anche una petizione online e un appello analogo al ministro della Salute, Giulia Grillo.

"Fermo restando il diritto di libera impresa che caratterizza il nostro ordinamento - si legge nella lettera - ciò che risulta inaccettabile è l’evidente finalità di promozione della conflittualità giudiziaria tra medici e pazienti che si cerca di ottenere, invogliando ad azioni di rivalsa nei confronti dei medici, degli odontoiatri e del Ssn, chiunque, a torto o a ragione, si ritenga non soddisfatto di una prestazione ricevuta".

"I professionisti della salute, medici e odontoiatri, come evidenziato da numerose indagini e statistiche sono tra i migliori al mondo in termini di competenze, professionalità e dedizione - ricorda Anelli - Il livello del nostro welfare, che sconta una carenza consistente di risorse e strutture adeguate, è tra i migliori al mondo e riesce comunque a far fronte all’assistenza sanitaria, pur in presenza di mancate retribuzioni e turni di lavoro effettuati sotto organico. Risulta quindi ancor più inaccettabile la strumentalizzazione che, per puri fini di lucro, viene pubblicizzata in questi giorni, volta a sostanziare l’idea - conclude - che l’eventuale esito indesiderato di una prestazione, sia solo ed esclusivamente conseguenza di una malpractice professionale".

 


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