Fnomceo, su vaccinazioni resti incompatibilità tra medici e farmacisti
Fnomceo, su vaccinazioni resti incompatibilità tra medici e farmacisti

Anelli: "se vogliamo rivedere l’attuale organizzazione, questo non può essere a senso unico" 

"Se la Federazione degli Ordini dei farmacisti preme per superare l’incompatibilità tra l’esercizio della professione di medico e di farmacista negli stessi locali, noi medici diciamo: attenzione. Questo dovrà essere a doppio senso: i medici potranno entrare nelle farmacie, ad esempio, per vaccinare o sovraintendere alle vaccinazioni. I farmacisti, da parte loro, potranno entrare negli studi medici per dispensare i farmaci". Usa un tono provocatorio, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, per rispondere al suo omologo della Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi), Andrea Mandelli firmatario di un Ordine del giorno alla Camera in materia.

Mandelli aveva sostenuto che i medici su questo punto si difendono "sventolando un regio decreto del 1934 non considerando che l’Europa ci dà i soldi per fare le riforme". A questo, Anelli replica: "È vero, la norma che vuole evitare conflitti di interesse tra medici, prescrittori, e farmacisti, dispensatori, è del 1934, ma sinora ha retto. Se però vogliamo rivedere l’attuale organizzazione, questo non può essere a senso unico: tolto il divieto, il passo successivo sarà permettere ai medici, con la presenza di farmacisti, di dispensare i medicinali direttamente nei loro studi, evitando al cittadino il passaggio in farmacia. Cosa che già, in altri paesi, viene fatto direttamente dal medico di medicina generale".

"Concordiamo con l’onorevole Mandelli - prosegue Anelli - sulla necessità che i vaccini siano anche quest’anno disponibili nelle farmacie per i cittadini che non rientrano nelle fasce definite a rischio e che desiderano, dietro prescrizione medica, acquistarli. E ci fa piacere che si sia finalmente trovato un canale d’acquisto, per non lasciare le farmacie scoperte a seguito dell’aumentata richiesta delle Regioni. È giusto che tutti i farmaci e i vaccini siano presenti in farmacia, presidio del Sistema sanitario nazionale deputato alla loro dispensazione", sottolinea. "E' proprio questa la ratio legis, ed è proprio questo, e non certo sventolando una normativa che alcuni ritengono obsoleta, il principio per cui siamo contrari a una commistione dei ruoli", conclude.

 


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