Garante Privacy, 'bene estensione Fse in dl Rilancio ma attenzione a rischi'
Garante Privacy, 'bene estensione Fse in dl Rilancio ma attenzione a rischi'

'Non va sottovalutato il rischio di accessi indebiti ai dati del fascicolo sanitario' 

"La valorizzazione della funzione e l’estensione dello spettro del fascicolo sanitario elettronico (Fse), prevista con il dl Rilancio, anche sulla scorta delle indicazioni fornite dall’Autorità, rappresenta certamente una sfida importante per il settore sanitario, da giocare fino in fondo senza però sottovalutare in alcun modo i rischi connessi all’affidamento, a una piattaforma informatica, dei dati sulla storia clinica, potenzialmente, di tutti gli assistiti". Lo ha detto il presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, nel corso dell'audizione in Commissione parlamentare per la semplificazione della Camera in merito all'indagine conoscitiva in materia di semplificazione dell’accesso dei cittadini ai servizi erogati dal Ssn.

"Per un verso, infatti, il rischio informatico (suscettibile di risolversi fatalmente in rischio clinico) va contrastato con la più rigorosa osservanza del principio di responsabilizzazione e dei criteri di privacy by design e by deafult, razionalizzando il patrimonio informativo e la stessa architettura del trattamento, seguendone la dinamica lungo l’intera filiera. Va anche inteso in senso rigoroso il vincolo di finalità, evitando - ha evidenziato Soro - l’accesso a dati del fascicolo sanitario elettronico, di cui difficilmente può garantirsi la completa anonimizzazione, per fini di programmazione sanitaria da parte di amministrazioni titolari di competenze diverse. Su questo aspetto - ha aggiunto -, confido che le incomprensioni con il Mef siano risolte, anche perché quel dicastero già detiene i dati fiscali rilevanti al monitoraggio della spesa anche in ambito sanitario".

"Per altro verso, non va sottovalutato - ha sottolineato Soro - il rischio di accessi indebiti ai dati del fascicolo sanitario, resi possibili da una inadeguata definizione del perimetro e dei profili di legittimazione degli stessi professionisti sanitari. Non rari sono stati i casi in questi anni, sottoposti alla nostra attenzione, di consultazioni di fascicoli sanitari da parte di personale privo dei titoli, per fini ritorsivi o di semplice, patologica, curiosità. La violazione della riservatezza derivante da tali condotte potrà essere, poi, persino più significativa ove nel fascicolo sanitario elettronico confluiscano dati di particolare rilevanza sotto il profilo delle scelte esistenziali, quali quelli sulla donazione degli organi o, laddove dovesse prevedersi, sulle dichiarazioni anticipate di trattamento".

"La gestione, poi, di dati così delicati e in costante evoluzione quali quelli sanitari - ha osservato - necessita di garanzie idonee ad assicurarne la qualità. In questo senso, le regole di protezione dati sono un presupposto di efficienza sanitaria, contribuendo alla garanzia di esattezza ed aggiornamento dei dati, in un ambito, quale quello in esame, in cui il ricorso a un’informazione obsoleta o alterata può determinare danni talora anche letali per il paziente".

 


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