Grillo su liste attesa, 'Fondo di 350 mln e Osservatorio centrale'
Grillo su liste attesa, 'Fondo di 350 mln e Osservatorio centrale'

'I Livelli essenziali di assistenza sono finanziati. Nessuna secessione, non penalizzeremo il Sud' 

"Le Regioni hanno 60 giorni di tempo per scrivere il Piano regionale di governo delle liste d'attesa e per la prima volta è istituito un Fondo dedicato: abbiamo messo 350 milioni di euro". A dirlo a Palermo è stato il ministro della Salute, Giulia Grillo, aggiungendo: "Stiamo costituendo, per la prima volta nella storia, l'Osservatorio centrale. Avrà la funzione di verificare quello che le Regioni stanno facendo per garantire ai cittadini tempi di erogazione delle prestazioni compatibili con la diagnosi e la cura. Non poter usufruire di una prestazione di diagnosi e cura nei tempi previsti - ha concluso - significa non adempiere ai livelli essenziali di assistenza".

Prima di questo il ministro, al termine della sua visita all'Ismett, si era espressa sui Lea: "I Livelli essenziali di assistenza sono finanziati. Siccome lo sono dalla scorsa legislatura in cui c'erano dei limiti rispetto ad alcuni nuovi Lea che erano stati inseriti, la discussione con il Mef è stata molto lunga, ma siamo in fase di conclusione".

Infine, sempre dall'Ismett, rispondendo ai giornalisti che le chiedevano se il regionalismo differenziato chiesto dalle Regioni del Nord penalizzerà il Sud., Giulia Grillo affermato: "Nessuna secessione dei ricchi, perlomeno fino a quando ci sarò io. Non verrà fatto nulla che potrà penalizzare le Regioni del Sud".

"La mia intenzione - ha proseguito - è di aiutare le Regioni più in difficoltà a sfruttare meglio le opportunità che si pongono, per esempio nell'edilizia sanitaria e nei programmi di ricerca. Ci sono diversi investimenti che ogni volta le nostre Regioni hanno difficoltà a cogliere. Abbiamo avviato un protocollo con Invitalia - ha ricordato - che aiuterà le nostre Regioni che hanno meno how know nella presentazione dei progetti per essere più rapide e non perdere le linee di finanziamento. L'impegno c'è tutto, non solo a non aumentare il divario, ma a ridurlo".

 


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