Il 50% dei macchinari sanitari è obsoleto, rischio ritardi diagnosi
Il 50% dei macchinari sanitari è obsoleto, rischio ritardi diagnosi

Il problema riguarda sia il settore pubblico che il privato 

Risonanze magnetiche, Pet, Tac, angiografi, mammografi, ventilatori per anestesia e terapia intensiva: in Italia il 50% delle apparecchiature sanitarie è troppo vecchio. Il problema riguarda sia il settore pubblico che il privato. E a risentirne è la salute del cittadino: dati i lunghi tempi di attesa presso gli ospedali, ci si rivolge sempre più al settore privato dove in media il 95% dei mammografi convenzionali è obsoleto, così come il 69% delle apparecchiature mobili per le radiografie e il 79% dei sistemi radiografici fissi convenzionali. In questo scenario diventa sempre più difficile diagnosticare patologie e con apparecchiature obsolete la prevenzione è sempre più ardua. I numeri sono stati illustrati nei giorni scorsi in un convegno a Roma organizzato dall'Associazione Dossetti.

Dall'ultimo rapporto della Corte dei Conti emerge che il 30% delle apparecchiature ancora in esercizio, con un'età superiore ai 10 anni, avrebbe necessità di sostituzione. "I cittadini bisognosi di accertamenti diagnostici, dopo le lunghe file d'attesa per fare una Tac o una risonanza magnetica, si vedono di frequente rimandare l'esame perché l'apparecchio è guasto oppure in manutenzione - dichiara Corrado Stillo, responsabile dell'Osservatorio per la tutela e lo sviluppo dei diritti dell'Associazione Dossetti - Le segnalazione pervenute all'Osservatorio riguardano casi presenti in tutto il territorio nazionale, da Nord a Sud. Chiediamo alle Istituzioni la sostituzione delle apparecchiature usurate, per assicurare il pieno diritto alla salute nel rispetto dall'art. 32 della Costituzione".

Secondo il monitoraggio che Assobiomedica ha attuato dal 2015 ad oggi, esposto dal presidente di Elettromedicali-Assobiomedica, Andrea Celli, nel corso degli anni si è innalzata l'età media delle apparecchiature. Nel dettaglio, preoccupa la vetustà dei ventilatori destinati all'anestesia e alla terapia intensiva da trasporto, che in quasi 50 casi su 100 di media risultano avere oltre 10 anni di vita. Meno allarmante ma comunque da non sottovalutare la situazione dei monitor multiparametrici, che solo in 25 casi su 10 risultano avere meno di 5 anni di vita, e delle centrali di monitoraggio, che risultano essere state acquistate tra il 2007 e il 2012. Per i sistemi meccanici convenzionati e digitali, gli ecografi, i macchinari Tc e Rmn Chase, si attesta uno stato di adeguatezza mediamente attorno al 50%.

 


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