Italia sotto media Ue per spesa R&S, come il Portogallo
Italia sotto media Ue per spesa R&S, come il Portogallo

Ue investe il 2,07% del Pil, siamo all'1,35% 

In un decennio le cose sono leggermente migliorate, ma l'Italia resta molto al di sotto della media Ue per la spesa in Ricerca e Sviluppo, una delle leve fondamentali della crescita economica. Secondo dati diffusi oggi da Eurostat, il nostro Paese nel 2017 ha speso in R&S l'1,35% del Pil (23,3 miliardi di euro), più dell'1,13% del 2007 (18,23 mld), ma decisamente meno della media Ue (2,07% del Pil, in crescita dall'1,77% del 2007).

L'Italia è appaiata con il Portogallo, che spende in R&S l'1,32% del Pil; supera la Spagna, ferma all'1,2% (contro l'1,23% del 2007) e che non ha un settore manifatturiero altrettanto sviluppato, ma è surclassata dalla Francia (2,25%) e dalla Germania (3,02%), per non parlare della Finlandia (2,76%), della Danimarca (3,06%), della Svezia (3,33%) e persino del Belgio (2,58%).

A sostenere Ricerca e Sviluppo in Italia sono soprattutto le imprese, che sono passate in 10 anni dal 52% al 61% della spesa totale (nell'Ue sono al 66%), mentre il Governo, alle prese con il debito pubblico, si è ritirato, passando dal 15% al 13% (nell'Ue, comunque, è all'11%). Sono calati anche i contributi alla ricerca delle università (dal 30% al 24%) e del non profit privato, dal 3% al 2%. A livello globale, se l'Ue spende in R&S il 2,07% del Pil, gli Usa sono al 2,76%, la Corea del Sud al 4,22%, il Giappone al 3,28%, la Cina al 2,06% e la Svizzera al 3,37%.

 


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