Microbiologi, copertura vaccinale influenza inferiore a 50%, troppo bassa
Microbiologi, copertura vaccinale influenza inferiore a 50%, troppo bassa

Amcli, target 90% per prevenire gravi rischi per pazienti debilitati e piccoli 

"Il tasso di vaccinazione resta ancora troppo basso. Siamo a meno del 50%, quando per poter godere dei benefici di massa si dovrebbe toccare il 90%". A rilevarlo è Fausto Baldanti, Università degli Studi, Irccs Policlinico di Pavia, e componente del direttivo Amcli (Associazione microbiologi clinici italiani), in occasione della sessione del Congresso nazionale Amcli di Rimini, dedicata alla previsione della stagione influenzale.

Lo scorso anno l'influenza si è rilevata particolarmente aggressiva - ricorda l'Amcli in una nota - provocando un elevato numero di decessi non solo tra pazienti cronici e anziani ma, inaspettatamente, anche in categorie fino a oggi ritenute meno critiche, come persone in sovrappeso, donne gravide, 40-60enni. La specifica natura del virus, tra i più mutanti e ricombinanti, fa sì che anche per la stagione influenzale 2018-2019 il "richiamo accorato" dei microbiologi clinici è di accrescere la copertura vaccinale, partendo proprio da quelle categorie (infermieri, personale ospedaliero, addetti delle Rsa) che per il lavoro e l'ambiente in cui operano possono essere portatori e diffusori del virus.

Nel corso dei lavori è stato ricordato come lo scorso anno si siano verificati - secondo i dati di Epicentro dell'Istituto superiore di sanità - 764 casi gravi, ovvero connotati da profonda insufficienza respiratoria che ha richiesto il ricovero in Rianimazione e Terapia intensiva. Nel 22% dei casi si è registrato il decesso dei pazienti, la cui fascia di età era compresa tra 45 e 85 anni. Solo in Lombardia i casi gravi sono stati oltre 170, con 10 decessi. "Si tratta di un dato molto importante - commenta Baldanti - a conferma della pericolosità e invasività dei virus influenzali i quali possono in certi casi portare a una grave lesione funzionale del polmone, i cui effetti si riverberano nel prosieguo della vita dei pazienti che ne sono stati colpiti".

In questo periodo di fine autunno 2018 - prosegue l'Amcli - i dati relativi alla sorveglianza epidemiologica delle sindromi influenzali in Italia dimostrano che l'attività dei virus influenzali risulta in leggero aumento sebbene nel complesso si mantenga ancora a bassi livelli. Vaccinarsi resta la soluzione più efficace, sicura e soprattutto funzionale per contenere la diffusione dei virus, per prevenire la malattia e ridurne le complicanze. Secondo stime recenti, infatti, si calcola che i costi diretti e indiretti di una stagione influenzale ammontino a circa 11 miliardi di euro.

La vaccinazione è offerta gratuitamente alle persone che rientrano nelle categorie a rischio di complicanze, ma è comunque indicata per tutti i soggetti che desiderino evitare la malattia e che non abbiano specifiche controindicazioni, sentito il parere del proprio medico. E' ancora utile vaccinarsi e lo si può fare fino alla fine di dicembre.

"Vorremo fosse sensibilizzata soprattutto la classe medico e infermieristica, la prima a contatto diretto con i pronto soccorso e ospedali dove maggiore è il flusso di persone che sono state colpite da influenza. Chi è in prima linea nell'assistenza dei pazienti dovrebbe essere almeno immune e non prestarsi a diffondere il virus", sottolinea Pierangelo Clerici, presidente Amcli, direttore Unità operativa di microbiologia Asst Ovest milanese. "In queste ultime settimane - rileva - è stato però registrato un positivo aumento delle domande" di vaccinazione "rispetto agli anni precedenti, soprattutto tra coloro che hanno meno di 65 anni, tra cui il personale sanitario e le forze dell'ordine, e questo ha portato in alcune zone a un temporaneo esaurimento delle scorte".

Nel corso dell'incontro sono stati affrontati aspetti legati al rischio introduzione di ceppi influenzali di origine animale, direttamente o tramite ricombinazioni virali che potrebbero dare origine a nuove pandemie.

"E' un fenomeno che non dobbiamo tralasciare - ammonisce Baldanti - come non dobbiamo abbassare la guardia sullo sviluppo di mutanti aggressivi, evento che si verifica durante ogni stagione e che, almeno in parte, spiega la severità dell'influenza in alcuni soggetti".

 


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