Oncologi, confermare fondo farmaci e +10% screening in 5 anni
Oncologi, confermare fondo farmaci e +10% screening in 5 anni

Le richieste che arrivano viene dal XXI Congresso nazionale Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), al via oggi a Roma 

Provvedimenti urgenti per ridurre i casi di tumore in Italia e per sensibilizzare i cittadini sul ruolo della prevenzione primaria e secondaria, con l'obiettivo di aumentare gli screening anticancro del 10% entro cinque anni. E per garantire a tutti i pazienti le terapie più efficaci, confermare il Fondo per i farmaci innovativi, istituito per la prima volta con la legge di Bilancio del 2017. Sono le richieste che arrivano viene dal XXI Congresso nazionale Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), al via oggi a Roma.

"È urgente la conferma di questa fonte di risorse dedicate - afferma Stefania Gori, presidente nazionale Aiom e direttore del dipartimento oncologico, Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Negrar - nel 2018 il limite di 500 milioni di euro è stato sforato, infatti la spesa per i farmaci oncologici innovativi con accesso al Fondo è stata pari a 657 milioni. Per questo ne chiediamo non solo la conferma, ma anche un incremento".

Le uscite per i farmaci anticancro nel 2018, in Italia, hanno raggiunto i 5 miliardi e 659 milioni. "I biosimilari permettono risparmi fino al 20%, liberando risorse per consentire l’accesso a terapie innovative – spiega Giordano Beretta, presidente eletto Aiom e responsabile dell'Oncologia Medica all'Humanitas Gavazzeni di Bergamo - e la posizione di Aiom è che dovrebbero essere impiegati in tutti i pazienti che iniziano un nuovo trattamento. Siamo però preoccupati per la proposta dell'Agenzia italiana del farmaco di inserire una modifica legislativa che, già a partire dalla legge di Bilancio del 2020, consentirebbe la sostituibilità automatica di un biologico con il biosimilare di riferimento, soprattutto perché si potrebbe innescare un meccanismo di continua sostituzione del farmaco sulla base solo di requisiti economici. La scelta deve rimanere affidata al medico prescrittore. Principio che vale soprattutto per i pazienti già in cura, in cui la scelta dell'eventuale passaggio da una terapia all'altra rientra nell'esclusivo giudizio clinico".

"I nuovi casi di tumore, in Italia, tendono a diminuire - afferma Gori - nel 2019 sono stimate 371mila diagnosi (erano 373mila nel 2018). Aumentano invece le persone che vivono dopo la scoperta della malattia: oggi sono quasi 3 milioni e mezzo (3.460.025, erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, 2 milioni e 587mila nel 2010, circa 3 milioni nel 2015). Il calo complessivo delle diagnosi va ricondotto soprattutto all’efficacia dei programmi di screening".

Ma nel nostro Paese - ricorda l'Aiom - solo il 55% delle donne esegue la mammografia per individuare in fase iniziale il carcinoma del seno, la neoplasia più frequente in tutta la popolazione (53.500 nuovi casi stimati nel 2019). E soltanto il 41% dei cittadini effettua il test per la ricerca del sangue occulto fecale per la diagnosi precoce del cancro del colon-retto, il secondo per incidenza (49.000 nel 2019).

Lo screening "per il tumore del colon-retto permette di individuare anche i polipi a rischio di trasformazione maligna - continua Giordano Beretta - nel 2017, oltre 6 milioni di cittadini di età compresa tra i 50 e i 69 anni sono stati invitati a eseguire il test. La partecipazione complessiva si attesta solo al 41%, con quasi 30 punti percentuali di differenza fra Nord (52%) e Sud (24%). Nonostante la bassa adesione, questa attività ha portato, nel 2017, all’individuazione e al trattamento di 3.061 carcinomi e di 17.379 adenomi avanzati. Da un lato aumentano gli inviti, dall’altro diminuiscono i cittadini che aderiscono: per lo screening del colon-retto dal 47% nel biennio 2009/2010 al 41% nel 2017, per la mammografia la tendenza è stabile (56% nel biennio 2011/2012, 55% nel 2017)".

"Abbiamo già attivato campagne di prevenzione rivolte in particolare agli anziani, che dovremo ampliare ulteriormente – afferma la presidente Aiom – il nostro obiettivo è aumentare del 10% le percentuali di adesione entro 5 anni. Così potremo salvare più vite, diminuendo il numero dei nuovi casi e garantendo risparmi al sistema sanitario".

 


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