Anelli (Fnomceo) in Commissione Senato, 'basta depotenziare sistema, garantire tempi ed equipaggio salvavita'
"Una riforma del 118 che renda il sistema dei soccorsi sempre più efficace, efficiente e uguale sul territorio nazionale, e che valorizzi al suo interno ruoli e professionalità". Anche quella del medico, la cui presenza a bordo di un mezzo "fa la differenza". E' quanto si augura la Fnomceo, Federazione nazionale Ordini dei medici, audita questa mattina in Commissione Igiene e Sanità del Senato sui disegni di legge che confluiranno in un testo unico per la riforma del sistema di emergenza-urgenza sanitaria 118.
"Celerità, efficienza, efficacia: sono queste - ha affermato il presidente della Fnomeo, Filippo Anelli - le caratteristiche che deve avere un buon sistema di Sistema di emergenza territoriale (Set). In Italia, negli ultimi anni, il sistema 118 è stato invece sistematicamente depotenziato - ha osservato - Prima attraverso la chiusura del 31% delle centrali operative; poi con l'affermazione di modelli gestionali che hanno sostituito, con costi molto maggiori, il governo sanitario del sistema con modalità di governo amministrativo; infine con la progressiva desertificazione della presenza a bordo dei mezzi di soccorso del Set-118 di personale sanitario medico-infermieristico".
"Quando il paziente è in imminente pericolo di vita - ha sottolineato il presidente dei medici - abbiamo il dovere di garantire che, nei tempi previsti dall'attuale normativa, arrivi un mezzo di soccorso con un equipaggio sanitario in grado di effettuare, in modo pertinente e integrato, diagnosi e terapia potenzialmente salvavita, e quindi con medico e infermiere a bordo. La presenza di un medico a bordo, secondo le evidenze, fa la differenza riguardo a tutte le condizioni cliniche di emergenza, medica e chirurgica, in cui il ragionamento clinico diagnostico-differenziale precoce, conseguente alla valutazione obiettiva del paziente e non riferita tramite telefono, unitamente alla terapia medica di emergenza precoce assumono comprovato ruolo salvavita, come ad esempio nell'arresto cardiaco improvviso".
"Il mezzo di soccorso avanzato - ha continuato il numero uno della Fnomceo - è l'ospedale portato nel territorio, con il medico e l'infermiere che lavorano insieme con le loro specifiche competenze. Pertanto, è importante assicurarne un'adeguata presenza sui territori per fornire un'assistenza di livello avanzato ai cittadini".
La Federazione degli Ordini dei medici ha infine esplicitato una serie di punti seguendo i quali dovrebbe a suo parere articolarsi il progetto di riforma. Tra questi, "l'implementazione dei percorsi formativi e di aggiornamento, l'equità d'accesso e l'innovazione tecnologica".
"La Fnomceo - ha concluso Anelli - auspica lo sviluppo continuo delle competenze di tutti i professionisti operanti nel sistema di soccorso e nel sistema salute in generale, riconoscendone la centralità in un servizio sanitario nazionale di sempre più alta qualità. L'auspicio è che si proceda alla riforma del sistema 118 e alla stabilizzazione che interessa tanti operatori. Comprendere quanto sia prezioso il lavoro di questi medici, di questi professionisti, è il primo passo per valorizzarlo con contesti organizzativi adeguati per appropriatezza, efficacia, efficienza. E in primis per quanto riguarda la sicurezza degli operatori, troppo spesso esposti a infezioni, come è accaduto durante la pandemia, ad aggressioni e al burnout".
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