Tutto questo avviene proprio nel momento in cui il Dl 'liquidità' (8 aprile 2020, n.23) ha assegnato all’Agenzia ulteriori compiti relativamente al contrasto della pandemia Covid-19 

"L'Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas), ente pubblico vigilato dal ministero della Salute, che persegue i compiti istituzionali di ricerca e supporto tecnico operativo alle Regioni e Province autonome, minaccia di mandare a casa 70 lavoratori e lavoratrici, occupati presso questo ente da 10 e più anni con contratti di collaborazione coordinata e continuativa e, nell’ultimo anno con uno a tempo determinato che, per la maggior parte di loro, scadrà il prossimo 2 novembre e per i restanti il 31 dicembre". E' quanto denunciano, in una nota, le lavoratrici e i lavoratori precari dell'Agenas.

"Dopo anni di promesse e rimpalli, sulla base di un emendamento al Dl 104 di agosto proposto anche dal partito del ministro Speranza - prosegue la nota - sembrava fosse arrivato il momento di stabilizzare questi precari della Pubblica amministrazione. I lavoratori e le lavoratrici rischiano invece di vedere la fine del loro percorso lavorativo. Tutto questo avviene proprio nel momento in cui il Dl 'liquidità' (8 aprile 2020, n.23) ha assegnato all’Agenzia ulteriori compiti relativamente al contrasto della pandemia Covid-19. In particolare l’Agenzia collabora all’azione di potenziamento della rete di assistenza ospedaliera e della rete territoriale, al fine di assicurare risposta sanitaria all’emergenza, monitorando l’adozione, l’aggiornamento e l’attuazione dei piani operativi adottati dalle Regioni e Province autonome".

"Ridurre l’organico di Agenas, licenziando lavoratori e lavoratrici che hanno maturato negli anni professionalità e competenze - concludono i lavoratori precari - significa anche compromettere o, quanto meno, rallentare le attività di supporto al ministero della Salute e alle Regioni e P.a. previste da mandato istituzionale e di quelle legate all’emergenza sanitaria in corso".