Ragioneria Stato, '631 mln di risorse per Lea non siano usate per altre spese'
Ragioneria Stato, '631 mln di risorse per Lea non siano usate per altre spese'

La richiesta al ministero nel parere sul rinvio dell’entrata in vigore delle nuove tariffe 

"Si chiede al ministero della Salute, in occasione del riparto delle disponibilità finanziarie del Ssn per l’anno 2024, e per i successivi anni, di rendere indisponibili le risorse preordinate all’entrata in vigore delle nuove tariffe e quelle per l’aggiornamento dei Lea, pari a 631 milioni di euro per l’anno 2024 e a 781 milioni di euro a decorrere dal 2025, fino all’effettivo utilizzo delle risorse per le finalità indicate dalle norme. Ciò anche al fine di salvaguardare gli obiettivi assistenziali previsti ed evitare di coprire inefficienze regionali". E' questa la richiesta della Ragioneria dello Stato inviata al ministero della Salute. E' contenuta in un documento del 26 marzo scorso in cui sono raccolte alcune osservazioni riguardo alla proroga al primo gennaio 2025 per l'entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario per la specialistica ambulatoriale e protesica, che poi ha ricevuto il via libera dalla Stato-Regioni.

Osservazioni che sono dunque cadute nel vuoto, perché lo slittamento delle nuove tariffe Lea ormai è cosa fatta. La Ragioneria dello Stato, che in sostanza bocciava la nuova proroga, nello stesso documento ha ricordato i 3,4 miliardi di euro già erogati per le nuove tariffe e quelli per l'aggiornamento dei Lea. "Tali finanziamenti, assegnati alle regioni, in mancanza di provvedimenti attuativi sono stati comunque utilizzati dalle regioni per coprire altre occorrenze della spesa sanitaria e soprattutto inefficienze/squilibri dei loro servizi sanitari. Forse questo è il principale motivo per la richiesta di proroga da parte regionale", ha spiegato la Ragioneria dello Stato. Da qui la sottolineatura che "i finanziamenti preordinati per l’erogazione dei Lea vanno preservati da altri utilizzi che determinano maggiore spesa sanitaria pubblica non in linea con la programmazione sanitaria nazionale".

 


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