Ricerca Anaao, medici si fidano di sindacati più del resto italiani
Ricerca Anaao, medici si fidano di sindacati più del resto italiani

Per 60% condizioni lavoro sarebbero peggiori senza. Giovani si sentono poco rappresentati e donne appaiono convinte che all'interno della professione ci sia un forte atteggiamento maschilista 

Ai medici il sindacato piace. Se la fiducia degli italiani verso le istituzioni nel corso degli ultimi 20 anni ha registrato brusche cadute, per i camici bianchi questa frattura sembra non essere tanto profonda. Pur ammettendo la scarsa capacità di incidere delle iniziative sindacali, la categoria mantiene alto il livello di fiducia verso il sindacato, sia per l'aspettativa di un sostegno pratico sia perché consapevole che senza, le condizioni di lavoro sarebbero di gran lunga peggiori. Questi in sintesi i risultati dell'indagine commissionata dall'Anaao Assomed alla Swg in collaborazione con Health Communication sul sindacato nel mondo medico.

Dalla ricerca emerge però che le diversità di genere e di età modificano il giudizio complessivo. I giovani si sentono poco rappresentati e le donne appaiono convinte che all'interno della professione, e del sindacato, ci sia un forte atteggiamento maschilista, negato peraltro dalla maggioranza degli uomini. A venir fuori è anche una ricetta contro il declino: la crisi di rappresentanza del sindacato tradizionale può essere superata solo se si riesce a costruire un forte soggetto unitario.

Entrando nel dettaglio, i medici ospedalieri interpellati si fidano delle organizzazioni sindacali più della media della popolazione. I due terzi sono iscritti a un sindacato. La maggioranza assoluta del campione (79%) sostiene l'importanza della presenza del sindacato nel mondo del lavoro, ma solo il 44% riconosce autorità al suo ruolo. Forte è la convinzione che senza la presenza del sindacato le condizioni di lavoro sarebbero sicuramente peggiori (60%). Ben 8 interpellati su 10, inoltre, pensano che la categoria non possa non avere un sindacato ma, pur ritenendo utile l'azione svolta (66%), esprimono dubbi sull'efficacia e incisività delle sue iniziative.

Dall'indagine emerge che la fiducia verso il sindacato in quanto tale è inferiore rispetto a quella nutrita verso il sindacato cui si è iscritti (67% contro 40%). Le cause dell'attuale crisi di rappresentanza del sindacato sono imputate a più fattori: una percezione di lontananza dai bisogni reali, una scarsa capacità di contrastare efficacemente il datore di lavoro, un deficit di preparazione dei suoi rappresentanti, la generale crisi delle ideologie che ha portato ad un riflusso verso il privato e l'individualismo. Tuttavia la categoria si dimostra fiduciosa e confida nella possibilità di superare la crisi attraverso la costruzione di un forte soggetto unitario.

Secondo la maggioranza dei medici interpellati le priorità del sindacato dovrebbero essere sia di ordine economico che normativo, puntando alla certezza applicativa delle norme contrattuali e alla riduzione dei carichi di lavoro e del disagio correlato. Gli iscritti, rispetto a quanti non hanno la tessera sindacale, sembrano essere più attenti all'aspetto economico e chiedono al sindacato anche assistenza legale (84%) e tutela assicurativa (64%). Infine, secondo l'indagine, il sindacato appare un'entità un po' estranea al modo di vivere e di pensare dei giovani medici.

 


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