Seimila posti letto e camere in Covid hotel, da gennaio ospiti crollati
Seimila posti letto e camere in Covid hotel, da gennaio ospiti crollati

'L'iniziativa non ha spopolato, si è sgonfiata in questi mesi e molto è dipeso dalle Regioni' 

Dovevano essere un aiuto per far respirare gli ospedali e aiutare le famiglie con casi positivi asintomatici nel poter fare una quarantena in sicurezza e in strutture adeguate. Ma anche permettere agli anziani soli di ricevere l'assistenza necessaria. I Covid hotel, strutture alberghiere riadattate per aiutare nell'emergenza Covid e ospitare contagiati che non hanno necessità di cure ospedaliere, sono stati varati a fine 2020, ma non sembrano essere mai decollati del tutto e nell'ultimo mese sono crollati gli 'ospiti'.

Secondo l'Instant Report Covid-19 dell'Altems, l'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica, "al 15 dicembre erano disponibili 3.737 camere (suddivise tra Piemonte, Toscana, Campania e Basilicata) e 2.618 posti letto (suddivisi tra Friuli, Liguria, Marche, Umbria, Lazio, Puglia e Calabria): per un totale di 6.355". "I posti disponibili ci sono, ma quelli occupati sono pochi", sintetizza Federalberghi che con le Regioni aveva stipulato gli accordi per far trovare le strutture sul territorio.

"Abbiamo fatto accordi in tutte le Regioni perché pensavamo di poter dare una mano - spiega all'Adnkronos Salute il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - ma ci stiamo accorgendo che i posti letto messi a disposizione sono superiori alla domanda, soprattutto da gennaio. E' chiaro che ci sono stati dei problemi e c'è un po' di delusione. Il nostro dovere l'abbiamo fatto, ma ci siamo accorti che sul tema sono intervenuti troppi centri decisionali".

"Il sistema alberghiero italiano dispone di 1,1 milione di camere 2,2 mln di posti letto - osserva Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi - è chiaro che i Covid hotel sono una parte infinitesima della capacità alberghiera. L'iniziativa non ha spopolato, si è evidentemente sgonfiata in questi mesi e molto è dipeso dalle Regioni: in alcune le strutture sono state attivate, ma in altre c'è stato poco riscontro. In un momento di emergenza pandemica e di chiusura delle attività turistiche, gli alberghi potevano rispondere e l'hanno fatto - sottolinea - chiarendo che non possiamo dare un servizio ospedaliero perché non siamo attrezzati". Tant'è. "Nelle ultime settimane c'è stato un rallentamento degli ingressi". E il futuro sembra segnato.

"Venerdì - aggiunge Nucara - come Federalberghi saremo in audizione alla Camera per il decreto Milleproroghe, al momento non sembra che ci sia la volontà di rifinanziare l'iniziativa Covid hotel. C'era un emendamento presentato dai relatori, che però è sparito. Vedremo di riproporlo. Credo che visto come sta andando la pandemia, il Paese debba farsi trovare pronto per ogni tipo di emergenza", conclude.

 


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