Usa, un terzo oncologi non dichiara fondi ricerca da aziende
Usa, un terzo oncologi non dichiara fondi ricerca da aziende

I risultati di un'indagine. Ai medici americani non è richiesto da alcuna legge di rivelare questi pagamenti, ma ci si aspetta che questi non vengano nascosti 

Oncologi americani sotto accusa: un terzo non avrebbe dichiarato circa i finanziamenti ricevuti per gli studi clinici sui farmaci antitumorali, rivela una nuova indagine dell'Oregon Health and Science University e dell'Oklahoma State University, che apparirà in una lettera alla rivista 'Jama Oncology', secondo quanto riporta il 'Daily Mail'.

Le aziende produttrici di medicinali spesso distribuiscono fondi per la ricerca sui loro prodotti e questa pratica è legale. Ai medici americani non è richiesto da alcuna legge di rivelare questi pagamenti, ma ci si aspetta che questi non vengano nascosti, scrivono gli studiosi. "Le riviste scientifiche chiedono agli autori di rivelare questi pagamenti, ma non c'è alcun obbligo legale", segnala il co-autore dello studio Erick Turner, professore di etica medica presso l'ateneo americani, che parla però di una sorta di 'codice d'onore' non scritto che dovrebbe portare alla massima trasparenza.

Il team di esperti ha voluto verificare quanti medici aderiscano a tale regola morale. Hanno confrontato i dati del sito OpenData.gov con le informazioni che 344 oncologi avevano incluso nei loro studi su farmaci antitumorali tra gennaio 2016 e agosto 2017. A questi medici è stato riconosciuto un totale di 216 milioni di dollari. Ebbene, è emerso che 110 dei 344 dottori avevano omesso almeno alcuni di questi pagamenti dai loro studi pubblicati in 6 delle più prestigiose riviste mediche negli Stati Uniti, tra cui 'Jama Oncology', 'Lancet' e 'New England Journal of Medicine'. In totale, circa la metà dei finanziamenti non è apparso nei dettagli di 'disclosure' del trial.

"Sappiamo che le case farmaceutiche sponsorizzano sperimentazioni sui propri farmaci", commenta l'autore principale, Cole Wayant. "Ma ciò che sorprende, e che giustamente preoccupa - osserva - è che questo finanziamento spesso non viene divulgato nella pubblicazione degli studi clinici, che costituiscono la base delle approvazioni della Fda e delle linee guida sulla pratica clinica".

"Il rischio, reale o potenziale, è preoccupante - conclude - perché questi farmaci oncologici sono spesso associati a un miglioramento marginale della sopravvivenza, ma hanno costi esorbitanti".

 


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