Piemonte: Asl Cuneo 1 in studio per migliorare gestione diabete tipo 2

Risultati pubblicati su 'Acta Diabetologica' 

Cuneo, 14 apr. (Adnkronos Salute) - Sono stati pubblicati su 'Acta Diabetologica' i risultati dello studio 'Diamond' promosso dalla società scientifica di medicina interna (Fadoi), al quale ha collaborato anche la Struttura di medicina interna dell'ospedale SS.Annunziata di Savigliano, diretta da Giovanni Gulli. E' stata studiata l'efficacia di un intervento educativo sulla gestione dei pazienti con diabete di tipo 2 ricoverati in Medicina interna.

L'enorme diffusione del diabete di tipo 2 e il concetto che il raggiungimento di specifici target glicemici possano sostanzialmente ridurre la morbilità correlata a questa patologia - ricorda l'Asl Cn1 - rendono il trattamento efficace dell'iperglicemia un obiettivo sanitario prioritario. La letteratura scientifica è ricca di evidenze e indicazioni sui pazienti ambulatoriali, ma sono molte di meno le informazioni sulla gestione dell'iperglicemia e del diabete mellito nei pazienti ospedalizzati, sia in ambito medico che chirurgico. "Ad oggi - spiega Gulli - rimane per esempio non ben definito il livello glicemico da perseguire nei pazienti ricoverati e in condizioni non critiche, considerando che le principali raccomandazioni internazionali e nazionali disponibili prevedono target glicemici più o meno rigidi. Un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dalle modalità con cui viene condotta la gestione del paziente diabetico ospedalizzato, o dall'utilizzo delle diverse preparazioni di insulina".

L'obiettivo di Diamond era valutare la gestione 'sul campo' dei diabetici tipo 2 ricoverati in reparti di medicina interna e gli effetti di un intervento educativo standardizzato per il personale delle strutture. Lo studio è stato condotto in 53 strutture di medicina interna, con due indagini trasversali intervallate da un programma educativo (fasi pre e post). In fase di pre, ogni centro ha esaminato le classifiche degli ultimi 30 pazienti ospedalizzati con diabete di tipo 2 conosciuto. Un programma educativo è stato condotto in ciascun centro attraverso la 'visita di outreach', un incontro faccia a faccia tra personale della Medicina interna addestrato e un esperto esterno. Sei mesi dopo ogni centro ha ripetuto la raccolta di dati (fase post), arruolando complessivamente 3.167 pazienti. Si è rilevato "un miglioramento persistente nella gestione dei pazienti ospedalizzati con diabete di tipo 2 e un significativo migliore controllo glicemico", riassume la nota. Ulteriori studi potrebbero valutare l'efficacia di un programma educativo più aggressivo, sia sul lato della gestione sia su quello degli esiti.

 


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