Sanità Umbria: ginecologo denunciato a Perugia, danno per 37 mila euro

Ausl 1, massima collaborazione a Gdf 

Perugia, 21 gen. (Adnkronos Salute) - La Guardia di Finanza di Perugia ha denunciato un ginecologo dipendente dell'azienda sanitaria locale per peculato e truffa a danno del Servizio sanitario nazionale. Il medico, pur essendo stato autorizzato a svolgere l'attività libero-professionale presso la struttura pubblica (intramoenia), riceveva i pazienti nell'ambulatorio privato senza che l'Ausl ne fosse a conoscenza, intascando direttamente le somme relative alle visite e non versando all'azienda sanitaria le quote spettanti. Il medico è stato segnalato alla Procura e alla locale Corte dei Conti per il recupero delle somme sottratte alle casse pubbliche. L'Ausl 1 umbra ringrazia le Fiamme gialle, sottolinea la massima collaborazione offerta e quantifica in circa 37 mila euro il danno economico complessivo.

"Ringrazio la compagnia di Perugia della Guardia di finanza per la collaborazione e la discrezione con cui ha condotto l'indagine", dichiara in una nota il direttore generale Giuseppe Legato . "Un'indagine per la quale la nostra azienda, come struttura e attraverso gli uffici competenti, ha fornito la massima cooperazione", precisa il Dg. "Come azienda - aggiunge - abbiamo il dovere di controllare e operare affinché tali condotte, a danno del servizio sanitario pubblico e della comunità, non si verifichino. Gli strumenti di cui disponiamo ci permettono di individuare questo tipo di irregolarità e abbiamo subito avviato delle verifiche interne al fine di adottare i provvedimenti del caso, che vanno dalla sospensione dell’attività libero professionale in regime di intramoenia presso la struttura pubblica fino al licenziamento".

Con la sua condotta, sottolinea l'Ausl, il medico non soltanto avrebbe violato il rapporto di esclusività con l'azienda sanitaria di cui è dipendente, dalla quale ha ricevuto la relativa indennità, ma le ha procurato un danno economico derivato dal mancato incasso delle somme di propria competenza, che equivalgono a circa metà dell'importo pagato dal paziente per la visita, per un totale complessivo di circa 37 mila euro. "Inoltre - conclude Legato - ha procurato un danno all'immagine dell'azienda e di tutti quegli operatori e professionisti che operano ogni giorno con correttezza, responsabilità e professionalità".

 


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